Il romanzo come struttura narrativa può fare conto su strategie che ne indirizzano il percorso, ne caratterizzano l’andamento e ne definiscono lo svolgimento.
Le vicende di qualsiasi romanzo possono evolversi secondo tre principali tipi di sequenza.
La prima è costruita su un miglioramento da ottenere e nella storia può essere previsto un processo di miglioramento oppure no. Se l’autore ha previsto un processo di miglioramento, nel corso della vicenda si potrà raggiungere o meno tale miglioramento.
La seconda, all’inverso della prima, prevede un peggioramento prevedibile. In questo caso, quindi, si avrà o meno un processo di peggioramento. Se nel corso della narrazione è previsto un processo di peggioramento questo potrà condurre a un peggioramento prodotto oppure il peggioramento sarà evitato.
La terza sequenza è un mix delle prime due: il miglioramento e il peggioramento saranno alternati.
Normalmente, un autore inizierà la narrazione con una specifica condizione che, successivamente, si svilupperà in un senso positivo oppure negativo. In effetti, però, le storie lineari sono davvero poche: la norma in un romanzo è l’alternanza tra miglioramento e peggioramento.
Per quanto riguarda i procedimenti narrativi, uno scrittore di romanzi dispone di due procedimenti narrativi fondamentali: quello diretto (gli eventi sono rappresentati come se stessero accadendo davanti ai nostri occhi); quello narrativo (le vicende sono narrate in modo riassuntivo).
Ci si può anche avvalere di un altro procedimento, di sussidio agli altri due, e cioè quello descrittivo.
Questo procedimento non sarà mai usato da solo nel corso di una narrazione, ma sarà sempre associato ad almeno uno degli altri due procedimenti.
La descrizione, inoltre, possiede varie funzioni: mimetica (raffigura un ambiente reale); esornativa (ha un compito a carattere puramente estetico); allegorico-simbolica (esprime verità morali o condizioni psicologiche).
Lo scrittore ha a disposizione anche un altro procedimento, quello argomentativo che è utilizzato al fine di a presentare problemi, fatti e ragionamenti, seguendo un’opinione che, in genere, è quella dell’autore.
A completare il quadro dei modi narrativi su cui lo scrittore può fare affidamento, ci sono anche le varie forme della citazione.
La citazione di parola ha tre forme principali: il monologo (il personaggio parla con un interlocutore presente ma silenzioso); il dialogo (due o più personaggi parlano fra loro); il soliloquio (discorso di un personaggio che si rivolge in modo implicito o esplicito a un destinatario che può essere anche se stesso).
Esiste anche la citazione di pensieri che si avvale di due forme: il monologo interiore; il flusso di coscienza.
Il monologo interiore è innanzitutto in prima persona, al presente, il linguaggio utilizzato è nello stile del personaggio, non prevede un pubblico e neppure un destinatario, l’autore non commenta né interviene in alcun modo.
Il flusso di coscienza è invece dato da un ‘associazione immediata di idee, immagini, sensazioni, privi di legami logici e sintattici.