Sono quasi certa che molti bambini siano andati a dormire, almeno una volta, accompagnati dalle parole: “C’era una volta”.
Ma forse non tutti sanno che, molte delle fiabe che seguivano queste parole le dobbiamo a due fratelli tedeschi: Jacob e Wilhelm Grimm.
Le fiabe dei fratelli Grimm, note in tutto il mondo, non sono nate allo scopo di dilettare grandi e piccini, ma fanno parte di un’attenta e oculata operazione di recupero di una tradizione, quella tedesca.
L’idea della raccolta fu di Jacob (Hanau, 4 gennaio 1785 – Berlino, 20 settembre 1863) – filologo, linguista e scrittore, nonché professore di lettere e bibliotecario – fratello maggiore di Wilhelm (Hanau, 24 febbraio 1786 – Berlino, 16 dicembre 1859) e richiese ben tre anni di lavoro: dal 1812 al 1815.
In questa prima fase del progetto, i due Grimm furono supportati da alcuni amici scrittori: Clemens Brentano (1778 – 1842) e Achim von Arnim (1781 – 1831).
Nella prima edizione, “Kinder und Hausmärchen” (Fiabe per bambini e famiglie), i Grimm pubblicarono anche fiabe francesi, successivamente, le eliminarono, mettendo al loro posto altre di origine germanica.
Prima di questa operazione di recupero e trascrizione dei due fratelli tedeschi, le fiabe erano tramandate oralmente, per cui era difficile fornire loro un’attribuzione precisa e anche una datazione corretta.
I due fratelli dedicarono molto tempo ed energie a trascrivere miti e leggende dell’area germanica e questo intenso lavorio li spinse a interessarsi anche al ricco patrimonio favolistico del loro Paese.
Le fiabe sono profondamente legate all’oralità, erano tramandate di generazione in generazione attraverso la memoria, ma con l’avvento della carta stampata, questa tradizione rischiava di perdersi.
I Grimm sapevano che questo tesoro da preservare era conservato, ormai, esclusivamente nelle campagne, dove le persone anziane erano ancora analfabete e qui, iniziarono il loro lavoro di recupero.
I due fratelli seguirono il loro progetto con animi diversi: Jacob aveva un atteggiamento più scientifico, mentre Wilhelm aveva un approccio più poetico e fantastico.
Quasi certamente fu il modo differente di porsi di fronte al progetto che condusse Jacob ad abbandonare l’impresa, subito dopo il deludente esito della prima edizione delle fiabe (1812-1815), invece, il fratello minore, Wilhelm continuò nell’opera, fino a pochi anni prima della morte: l’ultima edizione risale al 1857.
La prima edizione delle fiabe non era adatta ai bambini: le storie contenevano dettagli cruenti e particolarmente realistici. Con il tempo, però, le storie subirono un pesante processo di edulcorazione e depurazione dai particolari truculenti, ciò avvenne, in particolare, con la settima edizione (1857), quando furono tradotte in lingua inglese.
Le ambientazioni delle storie dei fratelli Grimm sono tenebrose e oscure. Si svolgono per la maggior parte in fitte foreste, popolate da creature orribili, come streghe, troll e goblin e, ovviamente, considerata l’atmosfera e i personaggi coinvolti, gli eventi di queste storie hanno come oggetto terribili fatti di sangue.
Del resto, tutto questo rispondeva pienamente alla tradizione popolare tedesca.
I Grimm sono ricordati come gli “iniziatori” della germanistica e furono, prima di tutto, due linguisti e filologi. Fuori della Germania sono famosi appunto per la raccolta e la rielaborazione delle fiabe, tra le quali ricordiamo: Cenerentola, Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Hänsel e Gretel, per citare solo le più famose.
La decisione dei Grimm di dedicarsi alla trascrizione delle fiabe tedesche era legata al desiderio di far nascere una identità germanica: all’epoca, la Germania era suddivisa in tanti principati e piccole nazioni che avevano quale unico elemento unificatore la lingua.
Contemporaneamente alla raccolta delle fiabe, i due fratelli tedeschi lavorarono alla redazione di un dizionario, il “Deutsches Wörterbuch”. Composto da 33 volumi ha rappresentato un passo fondamentale per creare la lingua che oggi è il tedesco e tuttora, è ritenuto una delle fonti preminenti per l’etimologia dei vocaboli di questa lingua.
In Italia, le fiabe dei fratelli Grimm uscirono in prima edizione, nel 1897, con il titolo: “Cinquanta novelle”. La casa editrice era la Hoepli. Il libro ebbe un grande successo e fu ristampato diverse volte negli anni successivi: nel 1940, era giunto già alla decima edizione.
In copertina: Cappuccetto Rosso e il lupo in un dipinto di Carl Larsson (1881).