Amo le parole in genere e se non ne conosco il significato corro a consultare un dizionario, operazione davvero semplice, oggi come oggi, disponendo di internet: con pochi click il problema è rapidamente risolto.
Amo anche lo studio di altre lingue e mi affascinano le similitudini e le differenze tra le parole, la loro origine e anche le storie e i significati che ruotano attorno a loro.
Al momento sto affrontando lo studio del tedesco e questo mi garantisce un appuntamento fisso il mattino presto con la Deutsche Welle, una rivista online che spazia tra argomenti di vario genere: notizie di politica, arte, musica, storia, ecc.
Scandagliando il sito della rivista online, alla ricerca di articoli comprensibili al mio livello di studio, mi imbatto spesso in argomenti curiosi e interessanti.
Una rubrica che non delude mai di questa rivista è: “Wort der Woche” (La parola della settimana) che tratta curiose parole composte (una magia prettamente tedesca) o parole che sono legate a detti e modi di dire curiosi.
Questa settimana ho scoperto questa parola: Das Stehaufmännchen (giocattolo dalla base tondeggiante, fortemente appesantita) che definisce quegli oggetti per bambini, pupazzi con sembianze umane un po’ bizzarre o animalesche che hanno la caratteristica di non cadere mai, bilanciati come sono per tornare sempre al “punto di partenza” e cioè in equilibrio sulla loro sfera su cui sono stabilmente poggiati.
Questo articolo mi ha colpito perché il curioso oggetto in questione, almeno secondo la lingua tedesca, è usato come metafora per definire le persone che nonostante grandi difficoltà incontrate nella vita o gravi crisi da superare riescono comunque a rialzarsi e a riprendere la propria vita.
Mi è sembrata una bella metafora di vita per cui auguro a tutti di: „Hinfallen, Aufstehen, Krone richten, weitergehen“. (Cadere, alzarsi, raddrizzare la corona e andare avanti).