Estate tempo di letture, tempo di novità!

ragazza legge seduta su un prato

Estate.

Tempo di relax, di avventure, di sole, di mare o di montagna, ma anche di città; tempo di vacanze e di lettura.

Vi proponiamo una serie di gialli di prossima uscita che vi terranno compagnia perché dovunque siate o dovunque andiate portiate un libro con voi, non ve ne pentirete…

I prossimi giorni, la prima uscita.

Quando la lettura diventa emozione

quando la lettura diventa emozioneQuando avresti voluto scrivere una frase simile e invece…

A volte il cruccio di uno scrittore non è la pagina che rimane inesorabilmente bianca, ma leggere altri scrittori e “innamorarsi” di un incipit, di una descrizione, di un concetto espresso così bene che è riuscito a farti provare delle forti emozioni e vorresti che almeno uno dei tuoi lettori possa aver sperimentato, almeno una volta, sensazioni simili leggendo un tuo romanzo.

Non cadete nella tentazione di dire che c’è invidia, per me, è ammirazione.

La leggerezza di una frase, la sua schiettezza, la capacità dell’autore di tenderti la mano e farti entrare nel suo racconto per consentirti di vedere le cose con i suoi occhi e poi di tradurle nella tua personale visione di lettore.

Certi autori sono in grado di lasciarti vagare con la fantasia per pagine intere e poi ti riprendono con destrezza e ti riconducono sulla “retta via”: nella loro storia, focalizzandoti di nuovo sui fatti che ti stanno raccontando.
Altri, ancora, ti incalzano, non lasciandoti neppure respirare; ti fanno sognare e poi soffrire, ti sorprendono, ti fanno sorridere.

Fare lo scrittore non è facile, ma è un mestiere talmente bello che ti fa dimenticare tutta la fatica che c’è dietro un nuovo libro: il sacrificio di non dormire, di rileggere dieci volte una frase che non è perfetta. Il più delle volte, si dimenticano persino i lunghi momenti dedicati a studiare libri interi per chiarire un dato aspetto che si vuole descrivere, per poi trovarsi a trascrivere solo poche righe.

Leggere in ogni caso ritengo sia uno degli aspetti più importanti del lavoro di uno scrittore. Un dovere, oltre che un piacere.

Ogni scrittore è prima di tutto lettore, ma leggere è anche un gesto di umiltà, di chi sa che non si finisce mai di imparare e che è fondamentale confrontarsi con gli autori del passato e del presente per poter crescere e migliorare il proprio mestiere.
Inoltre, leggere è importante per coltivare le emozioni, per sentirsi vivi, per meravigliarsi di quanta bellezza e singolarità ci sia nel mondo, nella vita degli altri, nel senso profondo delle parole.

Concludo con una frase di un libro che mi ha fatto emozionare, spero che faccia su di voi lo stesso effetto.

Vista così, dall’alto, la città addormentata sembra una costruzione infantile, un modellino che ha rifiutato di adattarsi alle regole, fossero pure quelle della fantasia. La collina d’origine vulcanica potrebbe essere un grumo di plastilina nera, il castello che si erge saldamente su di essa un distorto agglomerato di mattoncini dentellati. I lampioni stradali coi loro globi arancioni sono carte di caramelle stropicciate in cima a bastoncini di lecca-lecca.
Nelle acque del Firth of Forth, pallide lampadine di torce tascabili illuminano barche giocattolo, appoggiate su un foglio di carta crespata nera. In questo mondo, le guglie frastagliate del’Old Town potrebbero essere fiammiferi piegati ad angolo, i giardini di Princess Street un ritaglio di moquette spugnosa, gli edifici tante scatole di cartone, con porte e finestre accuratamente disegnate da pennarelli di vari colori e con cannucce a simulare gronde e tubature. Disponendo di una lama affilata (magari di un bisturi), quelle porte potrebbero anche essere aperte. Ma sbirciarvi dentro… Se si guardasse all’interno, quell’impressione verrebbe distrutta” (“Anime morte” Ian Rankin).

La scrittura di Ed McBain e i “cambiamenti climatici”

nuvole
“In una bella giornata di primavera la gente non pensa alla morte”.

Questo è l’incipit di “Lungo viaggio senza ritorno” di Ed McBain.
Ho appena terminato di leggerlo e uno degli aspetti che più mi ha colpito di questo libro sono le condizioni atmosferiche che per contrasto introducono e scandiscono l’azione: quella dell’assassino.

Quest’uomo che imbraccia un fucile e uccide dai tetti della città, misterioso e letale, a dispetto delle magnifiche giornate primaverili, continua ad uccidere anche se “è l’autunno il tempo adatto a morire, non la primavera. L’autunno stimola i pensieri lugubri, invita alle fantasie macabre, favorisce i desideri di morte, con lo spettacolo malinconico del declino della natura […] Muore tanta gente, in autunno. Tutti i giorni“.

Dopo una tirata iniziale che coinvolge persino il Codice Penale, additando come un crimine ulteriore la “Morte in primavera“… avviene il primo omicidio di un ignaro buon cittadino che non pensava alla morte in quella splendida giornata che per lui sarà l’ultima.

Ovviamente, non è l’unico scrittore che utilizza l'”espediente climatico” per favorire una storia, per creare l’atmosfera.
Qui per contrasto, in altri casi, il tempo “va a braccetto” con i sentimenti o le emozioni dei personaggi della storia oppure serve a preannunciare qualcosa di misterioso o terribile che sta per accadere.
Chi non ricorda il fortunato tormentone:

Era una notte buia e tempestosa…

L’assassino va in scena: tra le note di Mozart e le vie di Salisburgo

Insegna cover assassino va in scenaMozart è il filo conduttore di una serie di efferati omicidi.
Saverio, un famoso organista, si trova coinvolto nelle indagini, ad aiutarlo un prezioso amico e un simpatico cane.
I tre detective in erba e Schneider, il tenace ispettore di polizia, dovranno districarsi tra dettagli curiosi e cifrari segreti, immersi nella stupenda cornice della città di Salisburgo che non si limiterà a fare da sfondo a questa intrigante storia.

Questi sono i punti salienti del mio giallo che è nato da un’immagine: un Papageno morto con un Glockenspiel accanto.

Papageno, uno dei personaggi chiave del Flauto magico di Mozart mi ha indicato la strada da seguire per quella che considero un’affascinante avventura “scrittoria” che si è conclusa da poco.

L’ambientazione è, appunto, Salisburgo, non solo perché è il luogo di nascita di Mozart, ma anche perché l’ho vista con i miei occhi e mi ha letteralmente affascinato.
Un piccolo gioiello incastonato fra le montagne e, a sua volta, la città, in un gioco quasi di matrioske, incastona nel suo mezzo il Salzach, il fiume che divide o se preferite unisce le due parti di Salisburgo: quella nuova (Neustadt) e quella vecchia (Altstadt).

Ho pensato che fosse il posto giusto per lo svolgersi dei miei eventi: un luogo racchiuso e delicato come una pietra preziosa, la presenza invisibile ma costante della musica gioiosa e vitale di Mozart, contrapposti alle tracce oscure del male, un contrasto fantastico e affascinante.

La musica in questa storia ha una grande importanza perché, come per Saverio, il protagonista della mia storia, anche per me occupa un posto di rilievo nella mia vita: ha seguito e segue ogni mio passo come una fedele amica e lasciarsi guidare dai suoi suggerimenti mi ha sempre portato fortuna.

Buona lettura.

Traduzioni: incomincia la nostra avventura in lingua inglese

banner Gialli in inglese

Finalmente due dei nostri ebook sono online in inglese.

Abbiamo deciso di tentare l’avventura con due thriller.
Murder Chronicle” e “The Bewitched Theatre“.

Il primo è un intrigante giallo, dove uno scrittore immobilizzato su una sedia a rotelle diventa testimone e cronista di un singolare caso di omicidio; l’altro invece è un divertente giallo per bambini, in cui c’è posto per dei curiosi topi e addirittura per un fantasma, sullo sfondo di un teatro stregato.

Siamo intenzionate a proseguire in questa direzione e presto ci saranno altri titoli disponibili in inglese.
Speriamo che questa novità venga accolta con piacere anche dai lettori.

La danza maledetta: un racconto, un mistero da svelare

La danza maledetta

Anna Rita Rossi

Due unici indizi: un manoscritto musicale antico e il ritratto di un misterioso scrivano. Due personaggi unici: un musicologo americano e uno strano ed inquietante sacerdote.”

Altra pillola ebook.

Intrigante il libro di Anna Rita Rossi, mi ha molto colpito la commistione tra le arti, visiva e musicale.

Nelle prime pagine, le uniche che ho potuto leggere, ho notato un inizio un pò ridondante, troppe volte l’autrice ha usato “Barrrymore”, ovvero ha chiamato il protagonista denotandolo con lo stesso nome, in troppe frasi vicine tra loro, solo nella parte iniziale. [ In questi casi sarebbe meglio cominciare a caratterizzarlo. Cosa intendo? Semplicemente al posto di usare sempre il nome, e solo quello, usare degli aggettivi, cominciare a descriverlo fisicamente, animarlo per il suo “mestiere” (il musicista, il professore etc etc).]

Questo si può superare guardando all’intreccio della storia: un libro non ancora decifrato, un incontro con una figura enigmatica e il protagonista al centro delle vicissitudini. Un mix perfetto. L’inzio è lodevole poichè l’autrice dosa bene, come è proprio dei musicisti, la forza da dare alle parole. La miscela corretta dunque porta il lettore a voler conoscere lo svolgimento dell’opera.

Stuzzica l’appetito

Leggere in epoca digitale: un’ode all’amico libro e al suo omologo ebook

Kindle leggere
… e al suo fratello digitale

Io e mia sorella ci stiamo autopubblicando e il nostro mondo è cambiato radicalmente: al posto dei libri ci sono gli ebook, invece dei caratteri stampati ci sono i bit, le librerie si sono tramutate in store, ma questo non significa che non apprezziamo più il profumo della carta, che non riusciamo a godere del piacere che si prova nello sfiorare le pagine stampate, ma riteniamo che i libri possano assumere anche forme diverse ed essere composti e visualizzati in modo diverso.

Il piacere di leggere non cambia, i libri virtuali sono in grado di far sognare, sperare, gioire e piangere, proprio come i loro fratelli negli scaffali.

Spesso mi chiedo che cosa avrebbe potuto fare Dante se avesse avuto un computer…

Ladro di libri: breve, ma significativa, riflessione sulla lettura

Ho scoperto per caso una vecchia notizia de “la Repubblica” che mi ha colpito e che credo meriti una riflessione.

L’Aquila – Condannato a leggere per aver rubato dei libri

Un diciassettenne di Pescara era stato scoperto a rubare dei volumi molto rari presso un antiquario.
La singolarità della notizia non riguarda il furto, quindi, la colpa del ragazzo, ma la particolarità della punizione comminata dal giudice che ha obbligato il giovane a leggere quattro libri, applicando una specie di legge del contrappasso.

Il giudice ne ha scelti due: Marcovaldo di Italo Calvino e Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern.

Leggere è sempre una sana abitudine e credo sia un’ottima cura per la salute della mente.

Inoltre, questa punizione si spera abbia fatto riflettere il giovane sul fatto che i libri sono degli oggetti preziosi e quanti di voi non si sono chiesti almeno una volta rigirando un libro tra le mani, se non fosse stato il libro a scegliere il suo lettore, piuttosto che il lettore a scegliere il libro.

Non bisogna mai sottovalutare il potere dei libri…

Classici che passione: “un incontro letterario” da cui nasce una storia

pila di libri con occhiali
Umiliati e offesi di Fedor Dostoevskij

In un mondo in cui l’attenzione alle persone, quelle vere, non quelle di celluloide o dietro ad un schermo lontano, diventa sempre più labile e addirittura inconsueta, ho intenzione di soffermarmi su un “incontro letterario” fra due soggetti, fondamentale per la nascita e lo sviluppo di una storia.

L’inizio del libro di Dostoevskij è davvero singolare.
Il narratore, Vania che è anche uno scrittore, dopo aver vagato per una giornata intera, semifebbricitante e stanco, nota dalla parte opposta della strada un uomo anziano con un cane e subito prova una sensazione penosa che gli fa stringere il cuore.
I due soggetti sono talmente bizzarri che Vania non può fare a meno di seguirli, attratto morbosamente da loro.

Mentre segue i due viandanti li descrive minuziosamente chiedendosi al contempo quali siano i pensieri di quell’uomo così strano.
Attraverso le accurate descrizioni del narratore e seguendolo mentre percorre le strade, alle calcagna del vecchio e del suo cane, entriamo nella storia e piano piano scopriamo come la vita dei diversi personaggi del romanzo, che conosceremo a breve, siano collegate a queste due curiose figure.

L’inizio e la fine del romanzo sono quasi speculari: nell’epilogo si tornerà a parlare del vecchio e del suo cane, creando quasi un effetto circolare e spiegando alla fine perché quell’incontro iniziale fosse stato così importante per l’economia della storia.

L’attenzione morbosa del narratore dostoevskiano ha richiamato alla mia memoria un altro “narratore-investigatore”, convalescente, quindi, anche lui come Vania in uno stato particolare della coscienza, che insegue per tutta Londra un misterioso individuo, anch’esso anziano e indubbiamente bizzarro.
Il racconto è “The man of the crowd” (L’uomo della folla) di Edgar Allan Poe e la somiglianza fra le due situazioni è davvero impressionante anche se gli esiti delle due storie sono molto diversi.

Lascio alla vostra curiosità ed intraprendenza il compito di approfondire le similitudini e le differenze di queste due avvincenti storie che meritano sicuramente di essere lette.