Ho scoperto per caso una vecchia notizia de “la Repubblica” che mi ha colpito e che credo meriti una riflessione.
L’Aquila – Condannato a leggere per aver rubato dei libri
Un diciassettenne di Pescara era stato scoperto a rubare dei volumi molto rari presso un antiquario.
La singolarità della notizia non riguarda il furto, quindi, la colpa del ragazzo, ma la particolarità della punizione comminata dal giudice che ha obbligato il giovane a leggere quattro libri, applicando una specie di legge del contrappasso.
Il giudice ne ha scelti due: Marcovaldo di Italo Calvino e Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern.
Leggere è sempre una sana abitudine e credo sia un’ottima cura per la salute della mente.
Inoltre, questa punizione si spera abbia fatto riflettere il giovane sul fatto che i libri sono degli oggetti preziosi e quanti di voi non si sono chiesti almeno una volta rigirando un libro tra le mani, se non fosse stato il libro a scegliere il suo lettore, piuttosto che il lettore a scegliere il libro.
Non bisogna mai sottovalutare il potere dei libri…