Scrittura cuneiforme, geroglifici e caratteri cinesi consentono di trascrivere sia parole intere sia sillabe, ma con questi sistemi, scrivere e leggere implica la conoscenza di una grande quantità di segni o caratteri.
Mille anni prima della nascita di Cristo però, si verifica una vera e propria rivoluzione che già si preparava da tempo: l’invenzione dell’alfabeto.
L’alfabeto consente di scrivere tutto con una trentina di segni.
In realtà, anche il nostro alfabeto di ventuno lettere, non traduce tutti i suoni, ma ventuno lettere sono meno: delle diverse centinaia di geroglifici; dei mille caratteri da tenere a mente per un cinese; dei seicento segni cuneiformi assimilati dagli scribi in Mesopotamia.
L’alfabeto, inoltre, allarga le possibilità delle persone di accedere al sapere.
Il primo modello di alfabeto è fenicio.
La scrittura fenicia si diffonde in Grecia, qui vengono ritrovati dei frammenti di argilla, ma non si sa da dove provengano questi caratteri.
L’alfabeto fenicio non ha vocali, solo consonanti.
Essendo mercanti e navigatori, i fenici vengono a contatto con tutti i popoli del bacino del Mediterraneo e grazie a questi scambi, il loro alfabeto si diffonde.
Intorno all’VIII secolo a.C. nel paese di Aram (attuale Siria) compare un alfabeto “aramaico”, simile a quello usato dai Fenici.
Scrittura e lingua aramaica sono importanti perché con esse verranno scritti alcuni libri dell’Antico Testamento. Gran parte di quest’opera però, ci è arrivata in un’altra lingua: l’ebraico. Nella sua forma primitiva, questa scrittura non trascrive le vocali e si legge da destra a sinistra.
L’ebraico quadrato, cioè l’antico ebraico, non si è modificato in modo significativo nel corso dei secoli. Questa scrittura usa accanto alle maiuscole (incise su monumenti e presenti sui sacri rotoli della Bibbia) delle lettere corsive usate nella vita di tutti i giorni.
La storia della scrittura è intrecciata come una saga familiare.
Arabo ed ebraico discendono dal fenicio, ma non conosciamo ancora molto del passaggio dall’uno agli altri.
Agli albori della nostra era, le popolazioni arabe del nord usavano una scrittura che non era più fenicia ma non era ancora araba.
Le prime iscrizioni arabe sono databili attorno al 512-513 d.C.
Nel 622, Maometto fugge dalla Mecca per rifugiarsi a Medina: questa data segna l’inizio dell’Egira, l’era musulmana.
la storia continua…