“Nel cercare di capire noi stessi e il mondo in cui viviamo prestiamo troppa attenzione, a mio parere, ai grandi temi e troppo poca alle caratteristiche di questi fuggevoli momenti. Che cosa accadrebbe se prendessimo sul serio il nostro istinto? Se smettessimo di scrutare l’orizzonte con il binocolo e iniziassimo a esaminare con il più potente dei microscopi le modalità con cui prendiamo decisioni e orientiamo il nostro comportamento? […] E, grazie a tutti questi piccoli cambiamenti, il nostro sarebbe un mondo diverso e migliore. Sono convinto […] che per capire noi stessi e il nostro modo di comportarsi occorra riconoscere che in un’occhiata può esserci tanto valore quanto in mesi di analisi razionale“.
(da “In un batter di ciglia” di Malcom Gladwell)
L’intuito è come una lampadina che si accende repentina nella mente, all’improvviso senza tanti fronzoli o pensieri di contorno.
Grazie a questo potente alleato riusciamo ad intravedere cose che neppure il ragionamento più sofisticato può consentirci di individuare.
I suoi percorsi sono affascinanti e insondabili come i poteri ancora sconosciuti della nostra mente che molto spesso ci riserva inaudite sorprese.
Non sottovaluto mai l’intuito e conservo gelosamente ogni impressione che scaturisce spontanea, soprattutto quando si tratta di ispirazioni legate alla scrittura, perché ho imparato a mie spese che non ascoltare questa minuscola scintilla di saggezza, che spesso fa capolino nelle nostre azioni quotidiane, è imperdonabile.
Tutto questo e’ proprio vero e l ho sperimentato mille volte su di me!