Un’autrice… “perfetta”

Venerdì, 15 febbraio, 2013 – 01:48

Milly

In the Spotlight/Sotto i Riflettori: Elisabetta Rossi

L’AUTRICE

Mi chiamo Elisabetta Rossi e sono nata ad Ancona.
Ho riempito di scrittura quaderni di poesie e racconti sin dall’infanzia e tutto, solo per passione.
Ora, alla passione si è aggiunta la determinazione e la necessità di scrivere tutti i giorni.
Il mio primo incontro con l’editoria è grazie a delle illustrazioni, quelle per un libro di favole: “Cammerville”.
Poi, una rivista femminile a tiratura nazionale mi ha dato l’occasione di saggiare le mie qualità di scrittrice. Ho collaborato con loro per quattro anni scrivendo racconti e romanzi brevi.
Nel frattempo, il mio desiderio di scrivere inseguiva nuove e più impegnative mete: un romanzo più ampio e strutturato.
Nel settembre del 2008 l’Armando Curcio Editore pubblica il mio primo romanzo, utilizzando uno pseudonimo. Questa avventura è proseguita con la pubblicazione di due romanzi rosa e quattro gialli, l’ultimo è uscito a giugno del 2012.
La tappa successiva del mio percorso è stata quella dell’editoria digitale affrontata come self-publisher.
Attualmente, la mia “squadra” di ebook auto pubblicati spazia dal romance al giallo con diversi titoli diffusi su molti store online.
Nonostante i vari cambiamenti e i naturali passi avanti nel mio modo di scrivere, alcuni punti restano tuttora fermi dai primi personali tentativi di scrittura ad oggi: la passione che continua a spingermi imperiosa e la speranza di riuscire ad inchiodare il lettore alle mie pagine, fino a fargli dimenticare quello che lo circonda.

 

IL LIBRO

cover_due_gioni_perfettiGianna ha la ricetta perfetta per dimenticare un tradimento amoroso: assumere dosi massicce di panna cotta e crème brûlée.
Il suo lavoro, invece, la aiuta un po’ meno. La nostra golosa amica si occupa di una rubrica dedicata alle future spose e il suo lavoro consiste nel rispondere alle mail delle sue interlocutrici prossime al matrimonio riguardo ad ogni dettaglio, dalla cerimonia all’abito e agli accessori da indossare.
Un giorno, leggendo tra le infinite mail delle sue lettrici, un particolare frivolo: una giarrettiera, la incuriosisce e le resta in mente. Quella sera stessa, mentre chiacchiera con una sua amica al bar, ascolta per caso una conversazione tra due sconosciuti e scopre che “una delle sue spose”: Cristina, non farà di certo un matrimonio felice.
A seguito di questa scoperta, Gianna che non è tipo da lasciar perdere delle questioni amorose controverse, cerca a tutti i costi di aiutare la sua sconosciuta interlocutrice. Mentre cerca di rintracciare la donna indecisa sulla giarrettiera si imbatte per caso in Luca, un ragazzo fantastico che per due giorni sarà compagno e amante perfetto.
Solo due giorni, però, perché Luca deve partire per Rotterdam, per lavoro e questo breve lasso di tempo è tutto quello che possono concedersi.
La sua breve e intensa relazione non le ha fatto dimenticare che deve impedire a tutti i costi un matrimonio: quello tra Cristina e Alberto, e Gianna, che non è certo tipo da demordere, tenta veramente di tutto, ma i suoi sforzi sembrano non approdare a nulla. Il giorno delle nozze di Cristina, però, la attende un’ulteriore sorpresa…
Incomprensioni, litigi, riconciliazioni, segreti e molti colpi di scena si susseguono senza sosta.
Riusciranno Gianna e Luca a dare un seguito a quei due giorni perfetti o la nostra amica dovrà di nuovo rifugiarsi nella sua tanto amata panna cotta.
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Due storie… imperdibili

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Due appuntamenti con la lettura da non perdere, due storie molto diverse che hanno in comune l’incipit: un incontro fortuito che darà origine a situazioni e sviluppi molto diversi.

Questo è l’unico punto in comune delle due storie.

Anime ribelli” è un romance ambientato durante il periodo risorgimentale.
Due giovani dal carattere indipendente e appassionato si incontrano per caso e si innamorano. Sullo sfondo, le vicende sanguinose dell’Unità d’Italia.
La storia d’amore e quella di guerra si intrecciano e si mescolano dando vita ad un libro avvincente che coinvolgerà il lettore sia nelle vicissitudini vissute dai personaggi sia nelle tristi vicende storiche.

Cambiando completamente scenario, “Le cinque W” è un breve racconto, una narrazione in prima persona di una serie di avventurose situazioni che scaturiscono da un rapido, quanto coinvolgente incontro di sguardi.
Gli ingredienti per intrigare il lettore ci sono tutti: una donna misteriosa, una morte inesplicabile, una fuga movimentata, fino all’epilogo, al quale si giungerà dopo aver risposto alle classiche cinque W giornalistiche e avere finalmente svelato ogni enigma.

I “luoghi” dei libri

Biblioteca di Praga
Ho sempre pensato che un luogo dove sono contenuti dei libri sia un posto mistico e pieno di magia, di sicuro è un posto speciale.

Ho letto un tweet pochi giorni fa che mi ha colpito su una libreria di Venezia molto curiosa e con un nome molto singolare “Acqua alta“.

La si può descrivere come una delle librerie più bizzarre e originali del mondo e si trova proprio in Italia, a Venezia. Si chiama “Libreria Acqua Alta” e su internet è stata definita “la libreria più bella del mondo”. I suoi centomila libri in vendita, fra nuovi e usati, non sono sistemati ordinatamente sugli scaffali, ma accatastati all’interno di barche, canoe, gondole e vasche da bagno“.

La notizia mi ha colpito perché mi ha fatto riflettere su come una difficoltà possa diventare un’opportunità.
Inoltre, chi lavora con i libri, per i libri o in mezzo ai libri deve per forza essere creativo, altrimenti come potrebbe stare al passo con tutte le meravigliose parole racchiuse nelle miriadi di pagine stipate sugli scaffali in attesa di attenti e curiosi lettori?

Le librerie e le biblioteche sono luoghi pieni di sussurri, di voci e di mistero e i libri sono amici meravigliosi. Anche Zafón ne “L’ombra del vento” quando scrive del potere dei libri non lesina di certo sulle parole.

Ebbi la sensazione di essere circondato da  milioni di pagine abbandonate, da anime e mondi senza padrone che si inabissavano in un oceano tenebroso mentre fuori di lì il genere umano, tanto più smemorato quanto più convinto di essere saggio, scivolava verso un inconsapevole oblio”.

Ci sono templi per celebrare ogni sorta di religione.
Le librerie e le biblioteche sono santuari della conoscenza, custodi della parola, che necessitano di discepoli e di preghiere… non meno dei templi dedicati agli dei.

Quella scintilla che illumina la mente

Lampadina

Nel cercare di capire noi stessi e il mondo in cui viviamo prestiamo troppa attenzione, a mio parere, ai grandi temi e troppo poca alle caratteristiche di questi fuggevoli momenti. Che cosa accadrebbe se prendessimo sul serio il nostro istinto? Se smettessimo di scrutare l’orizzonte con il binocolo e iniziassimo a esaminare con il più potente dei microscopi le modalità con cui prendiamo decisioni e orientiamo il nostro comportamento? […] E, grazie a tutti questi piccoli cambiamenti, il nostro sarebbe un mondo diverso e migliore. Sono convinto […] che per capire noi stessi e il nostro modo di comportarsi occorra riconoscere che in un’occhiata può esserci tanto valore quanto in mesi di analisi razionale“.
(da “In un batter di ciglia” di Malcom Gladwell)

L’intuito è come una lampadina che si accende repentina nella mente, all’improvviso senza tanti fronzoli o pensieri di contorno.

Grazie a questo potente alleato riusciamo ad intravedere cose che neppure il ragionamento più sofisticato può consentirci di individuare.

I suoi percorsi sono affascinanti e insondabili come i poteri ancora sconosciuti della nostra mente che molto spesso ci riserva inaudite sorprese.

Non sottovaluto mai l’intuito e conservo gelosamente ogni impressione che scaturisce spontanea, soprattutto quando si tratta di ispirazioni legate alla scrittura, perché ho imparato a mie spese che non ascoltare questa minuscola scintilla di saggezza, che spesso fa capolino nelle nostre azioni quotidiane, è imperdonabile.

La mia scelta

Scarpine neonato

download pdf del racconto

La mia scelta” di Rossi Elisabetta è uno dei racconti che è stato scelto ed inserito nell’Antologia “I colori dell’anima“.

Questo racconto parla di una giovane donna che si ritrova sola, in attesa di un figlio, con dubbi, perplessità e tanta confusione. Una storia delicata che fa riflettere.

Un piccolo regalo da parte dell’autrice a tutti gli appassionati di lettura.

Dedicato a tutte le donne

donna che legge
Ho riflettuto molto sul post che potesse chiudere quest’anno e accogliere il 2013 che ci attende.

Ripercorrendo i solchi tracciati dagli eventi mi sono soffermata su una traccia dolorosa e significativa: i nomi di tutte le donne comparsi nella cronaca nera a causa delle violenze subite da uomini privi di pietà e amore.

Ho creduto, quindi, opportuno citare un autore, un uomo, che ha omaggiato le donne con un suo meraviglioso pensiero e credo che le sue parole possano concludere egregiamente, ma soprattutto, possano aprire con un messaggio di speranza il nuovo anno che ci attende per prenderci per mano…

“Le tre del mattino, pensò Charles Halloway, seduto sull’orlo del letto. […] Le donne non si svegliano mai a quell’ora, vero? Dormono il sonno dei bambini, dei neonati. Ma gli uomini di mezza età? Conoscono bene quell’ora. […] È passato molto tempo dal tramonto e manca molto all’alba, e tu evochi tutte le cose sciocche della tua vita, le incantevoli cose stupide fatte insieme a gente conosciuta così bene e che adesso è morta da tanto tempo… […]
Basta! Gridò silenziosamente.
[…]
Sua moglie sorrise nel sonno.
Perché?
Lei è immortale. Ha un figlio.
È anche tuo figlio!
Ma quale padre lo crede veramente? Non porta pesi, non prova dolori. Quale uomo, come una donna, se ne sta disteso nell’oscurità, portando in sé il figlio? Quelle creature dolci e sorridenti possiedono il grande segreto. Oh, che strani, meravigliosi orologi sono le donne. Il loro nido è il Tempo. Sono loro che fanno la carne, la carne che afferra e lega l’eternità. Vivono in quel dono, conoscono il potere, accettano, e non hanno bisogno di parlarne. Perché parlare del Tempo quando sei tuo il Tempo, e dai forma ai momenti universali, mentre passano, li trasformi in calore e in azione? Gli uomini invidiano e spesso odiano quegli orologi, quelle mogli, perché sanno che vivranno per sempre. E quindi che cosa fanno? Noi uomini diventiamo terribilmente meschini, perché non possiamo aggrapparci al mondo o a noi stessi o a qualunque altra cosa. Noi siamo ciechi alla continuità, tutto crolla, cade, si fonde, si ferma, imputridisce o fugge. Perciò, siccome non possiamo dare la forma al Tempo, come siamo noi uomini? Insonni.
Le tre del mattino. Questa è la nostra ricompensa. Le tre del mattino, la mezzanotte dell’anima […]
(da Il popolo dell’autunno di Ray Bradbury)

Citazioni tra gli scaffali nel periodo natalizio

fiocco rosso natalizio

Fare la spesa nei giorni vicini alle feste è una specie di suicidio.

Basterebbe organizzarsi per tempo ed evitare gli “imbottigliamenti” dell’ultimo momento.

Ma chissà perché, nonostante si sia progettato tutto, almeno così sembra, all’ultimo secondo manca sempre qualcosa.

Così, ci si avventura al supermercato e già alla fase in cui si ritira il carrello all’entrata, il pensiero che ci attraversa la mente è di dantesca memoria: “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”, ma ormai il “dado è tratto” e quindi, si entra sconsolati e un po’ derelitti, senza neppure avere la simpatica compagnia di Virgilio (ora, ne abbiamo anche uno di stampo televisivo).

Appena varcate le fatidiche porte, ci si ritrova circondati da una folla delirante che prende d’assalto gli scaffali come se fosse prossimo il giorno del giudizio, piuttosto che il Natale.

Tutti sembrano alla ricerca del Sacro Graal.

Se si riesce a superare indenni il girone del bancone dei salumi e quello delle casse e poi, ad imboccare l’uscita dal “luogo di perdizione”, si potrà sperimentare la meravigliosa sensazione di essere stati miracolati… perché è Natale.

 

 

Il miglior augurio di Natale: ritrovare il vero spirito di questa festa

Albero di natale con neve

Quest’anno a Natale vorrei riassaporare la gioia e le sorprese dei miei primi Natali, quando l’attesa era colma di speranza e di felicità, quando la luce non era solo quella che illuminava gli alberi o le strade della città, ma era quella che portavo nel cuore.

Vorrei tornare ai sogni di quei giorni, alla semplice serenità delle ore che passavano, alla magia della neve dietro ai vetri.

Vorrei tornare all’amore che mi circondava e sospingeva invisibile i miei passi.

Vorrei far scorrere il calendario con la stessa trepidazione che mi animava nell’infanzia, quando il dolore non aveva ancora sfiorato né il cuore né i pensieri.

Non troverò mai questi doni sotto l’albero, ma so che posso cercarli dentro di me, recuperandoli intatti, laddove sono sempre stati: nel profondo dell’anima.

Auguro a tutti di incontrare per queste feste il vero spirito del Natale che non è certo quello reclamizzato nelle pubblicità…

Auguri di cuore a tutti

“Corpi” intervistato su FB

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Ciao Elisabetta, benvenuta. Parlaci di te, delle tue letture preferite, e se queste in qualche modo hanno influito sui tuoi libri o sul tuo stile.
Prima di tutto grazie per lo spazio che mi concedete. Il mio incontro con il genere che mi appassiona: il giallo investigativo, risale a quando per la prima volta lessi Ed McBain, il suo modo di narrare, l’inserimento nei suoi romanzi di materiale eterogeneo quale: rapporti, piantine della scena del crimine, foto o disegni mi hanno colpito molto: era una cosa che non avevo visto in nessun altro libro giallo.
Mentre mi addentravo nelle sue pagine ho avuto la sensazione che questa sua capacità di illustrare rendesse i suoi romanzi simili a dei diari dove lo scrittore diventava un tutt’uno con gli investigatori tramite questi suoi particolari “appunti” che condivideva con i suoi lettori. Mi sono sentita un po’ come uno spettatore che sta dietro le quinte ed in grado di vedere il copione della storia che si sta formando, come fosse un lavoro ancora allo stato grezzo.
Poi, con il tempo sono approdata ad altri generi, anche se McBain, insieme a Doyle e Connelly, rimangono i miei autori preferiti. Ultimamente mi sono soffermata su alcuni antropologi che trovo molto interessanti, già solo per il fatto singolare di aver deciso di mettere al servizio della narrazione la loro professionalità: Kathy Reichs, Bill Bass e Cristina Cattaneo i cui libri sono davvero toccanti.
Non mi sento quindi racchiusa in uno stile di scrittura sono i miei personaggi ad avere una tipologia più definita: diretti, caustici, ironici, riflessivi… io scrivo solo quello che vedo e sento.

Parlaci del tuo romanzo: di quale genere fa parte, della trama e dell’ambientazione, se è un racconto singolo o fa parte di una saga.
CORPI è un giallo investigativo che ha come location Udine. La protagonista femminile è l’ispettrice Rachele Giuliani una donna molto chiusa, per niente diplomatica, caustica, ma mai cinica, soprattutto nei confronti delle persone che vivono con difficoltà ai margini della società. Non si ferma davanti a niente, ha solo qualche attimo di confusione e incertezza quando si troverà “faccia a faccia” con la presenza di un’altra donna: la ex proprietaria della casa dove adesso vive lei. La donna si chiamava Lucrezia ed è scomparsa nel nulla, in circostanze misteriose, molti anni prima dell’arrivo di Rachele ad Udine. Questa donna diventerà una presenza costante, che metterà in discussione molte delle convinzioni estremamente razionali di Rachele.
Un altro personaggio che la costringerà a fare i conti con le sue decisioni di vita è Tomas Navarro: giornalista e scrittore di cronaca nera. Tra loro nascerà un rapporto conflittuale, nonostante Rachele abbia messo subito in chiaro sin dall’inizio quali saranno le regole della loro “relazione”: sesso per puro divertimento e nessun coinvolgimento sentimentale.
Il caso di cui si occuperà in questo episodio Rachele è per lei oltremodo coinvolgente: alcune donne sono state abbandonate in luoghi isolati e trattate come corpi senza valore da chi le ha uccise e se ne è sbarazzato senza troppi problemi.
L’ispettrice Giuliani è un personaggio che mi è particolarmente caro, infatti, sto già scrivendo il secondo episodio e anche qui non mancheranno descrizioni particolareggiate delle indagini, a livello di medicina legale e di antropologia forense.

Se dovessi usare solamente tre aggettivi per descrivere il tuo romanzo, quali sarebbero questi aggettivi, e perché?
Introspettivo, perché ogni narrazione è un viaggio anche dentro se stessi.
Coinvolgente, perché se il romanzo scava a fondo vuol dire che sono riuscita a far capire il mio punto di vista.
Toccante, perché la vita dei protagonisti è uno spaccato della realtà.

Qual è il punto di forza del tuo romanzo, l’aspetto che più lo contraddistingue, la scintilla che dovrebbe spingere il lettore a leggerlo?
Non saprei.
A questa domanda dovrebbero rispondere i lettori: sono loro che scelgono. Noi scrittori apparecchiamo la tavola, ma non possiamo obbligare nessuno a mangiare e ovviamente non possiamo scegliere quale vivanda possa essere più gradita al loro palato.

Grazie ancora per il tempo che ci hai dedicato, se vuoi aggiungere qualcosa, questo è il tuo momento.
Fatevi trasportare dalle emozioni, sempre, senza pensare di sbagliare.
L’istinto è più saggio di qualsiasi ragionamento lo sanno bene i miei personaggi che vivono seguendo alla lettera questo diktat.
Io ovviamente li amo tutti e attraverso loro manifesto le mie emozioni e le mie perplessità, spero che i lettori possano apprezzarli quanto me. Buona lettura.

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