Perché qualche volta è meglio prenderla alla lontana: impariamo a scrivere le nostre storie scoprendo la struttura narrativa del fumetto.
Il come ve lo spiego io, il perché dovete saperlo voi.
L’IDEA, OVVERO COME NUTRIRE LA PROPRIA CREATIVITÀ.
L’interesse per la sceneggiatura è figlio diretto della voglia – bisogno – di scrivere storie. Inutile dire che volete farlo perché vi piace raccontare: quello che cambia radicalmente è il modo, che qui chiameremo metodo. Ciò che non cambia affatto, invece, è il bisogno di curare il giardino più prezioso che possedete, quello della vostra immaginazione. Di certo possedete già i vostri sistemi, ma bisogna stabilire quanto siate consapevoli del materiale con cui venite a contatto.
Insomma, se vi ritrovate a cercare di sorbire il brodo con una forchetta, possiamo dedurne che l’intenzione è corretta ma lo strumento è sbagliato.
Ecco, la mia intenzione è fornirvi gli strumenti per poter passare dall’intento al risultato pieno, ma l’unica cosa che non posso offrirvi (e, poiché sono un essere acido e malevolo, nemmeno voglio) sono le idee. Quelle dovete imparare a riconoscerle ogniqualvolta si presentano. E non uso il termine riconoscere a caso, perché è proprio così che funziona: gli spunti narrativi sono ovunque e noi dobbiamo solo imparare a coglierli, con una sorta di antenna interiore che a forza di essere educata comincerà a vibrare in maniera autonoma.
Fondamentale è rendersi conto che le idee sono patrimonio inestimabile, per chi scrive; quindi la cosa più sciocca che si può fare è mostrarsi pigri.
Rassegnatevi subito: quando vi viene in mente qualcosa (e, siatene certi, due volte su tre accadrà in un momento poco appropriato) non potete pensare “la scrivo domani” o “adesso dormo, tanto faccio in tempo anche dopo”. Dopo quasi sempre l’idea si sarà dissolta in maniera misteriosa, proprio come era arrivata. Sono consapevole che non sempre si possa correre a prendere appunti, specie se siamo in ufficio o in fabbrica, ma dobbiamo farlo appena possiamo e non un secondo dopo.
Nel lasso di tempo che intercorre da quando veniamo colpiti da un’epifania letteraria alla possibilità di scrivere tre righe di promemoria, dobbiamo crearci una sorta di post-it mentale.
Quest’esercizio vi aiuterà a richiamare alla mente con molta lucidità quello che volete fissare su carta, anche se sotto forma di appunto. Visualizzate la vostra mano che scrive su un foglietto (o, meglio ancora, una grande lavagna) tre-quattro parole legate alla vostra idea: attenzione, all’idea di partenza, non allo sviluppo che potrebbe avere in seguito…
Continua…