Una mostra: “La serie infernale”, anzi, un vernissage è l’inizio di tutto…
Aline Fournier ha realizzato dei quadri che si ispirano a vecchi omicidi di assassini seriali e ha allestito tre stanze nella galleria dove espone, ispirate alle scene del crimine, ognuna denominata secondo l’arma del delitto usata dal killer: la sala del pugnale, della corda e del veleno.
“Ma almeno la mostra era interessante?” chiese Adrien […].
“Nel suo genere direi di sì, l’artista ha fatto un ottimo lavoro. C’era persino la ricostruzione delle scene del delitto, una per ogni sala, ciascuna dedicata a un assassino: la sala del pugnale, quella della corda e quella del veleno. I dipinti facevano da contorno alle scene del crimine, quadri astratti che devo riconoscere hanno una certa forza comunicativa, oltre a una buona dose di inquietudine […]” osservò il professore tra una sorsata e l’altra del suo cappuccino.
“Sbaglio o non appenderemo mai quadri simili qui dentro?” disse Adrien.
“Non sbagli” confermò Edmond con la tazza a mezz’aria. (“Presagio mortale” A. J. Evans)