Conosciamo i personaggi: Alex Maier

uomo scriveIl secondo appuntamento con i gialli estivi è Ostacolo invisibile.

Leggendo questo ebook farete la conoscenza di Alex Maier.
Curioso ispettore di polizia che tratta il lavoro come una questione personale, molto personale.

Alex è un uomo a cui piace riflettere, è una specie di filosofo che si aggira per i vicoli della sua città, Litore, alla ricerca di risposte che è impossibile trovare.

Suo “compagno di viaggio” un abituale avventore di un bar: Aldo che dovrebbe essere solo un informatore, ma che ormai è a tutti gli effetti un amico o meglio ancora la coscienza di Alex.

I loro incontri sono una specie di rito per l’ispettore e gli servono per chiarirsi le idee, per accettare quei guizzi di intuito che a volte lo conducono dove non vorrebbe arrivare, a conclusioni che sarebbe meglio non sapere o meglio ancora ignorare del tutto.

I “casi” di Alex, le vittime o quelle che potrebbero diventare tali, entrano nella sua vita con prepotenza e lui le lascia fare.
Sono talmente importanti per lui che deve lasciarne una traccia tangibile, scrivendo di loro, delle emozioni che li muovono, delle speranze e dei desideri che hanno nutrito e questo lo rende partecipe della loro vita, coinvolto al cento per cento.

Farsi coinvolgere, ovviamente, comporta dei rischi e Alex lo sa, ma ormai è un gioco a cui non riesce più a sottrarsi.

Uno giorno entra nel suo ufficio Marta e lui inizia una pagina nuova del suo diario…

ostacolo invisibile

Conosciamo i personaggi: Edmond Augustine Picard

colazione tazzeLa serie estiva dei gialli è stata aperta da Presagio mortale.

Il personaggio principale della storia è Edmond Augustine Picard, nome singolare per un personaggio altrettanto singolare.
Criminologo, esperto d’arte e scaltro conoscitore dell’animo umano, è noto a tutti come ‘il professore’ per i suoi trascorsi nell’insegnamento.

Edmond abita in un palazzo situato a nord-est di Parigi, nel XIX arrondissement, in Rue de Crimée, vicino al Parc des Buttes Chaumont.

Ama la musica, in particolare l’opera lirica e conduce una vita tranquilla, punteggiata dalla risoluzione di complicati casi che gli sottopone il suo amico commissario Lambert.

Per Edmond, un’irrinunciabile abitudine è la prima colazione ricca e abbondante, accompagnata dalle notizie sulle pagine di Le Parisien del mattino, spesso anticamera di una nuova indagine.

Il professore ha anche un conto in sospeso con il passato: la morte di sua moglie Géraldine, un caso aperto che lui tenta ancora di risolvere.

presagio mortale

Un’estate in compagnia del giallo

banner due gialli estivi

Un’iniziativa tutta estiva, perché si sa, i gialli sono una compagnia perfetta per i mesi caldi, dovunque trascorriate il vostro tempo libero.
Sono già usciti i primi due della serie, prossimamente, sarà disponibile online Morte a New York di Karly Daniels.

Conosciamo qualche altro elemento delle prime due uscite.

Presagio mortale è ambientato a Parigi. Se deciderete di avventurarvi tra le sue pagine elettroniche conoscerete: Edmond Augustine Picard, criminologo ed ex professore; il suo assistente Adrien Lefevre, Arnoux Lambert, commissario di polizia; Constance Bernard, un’avvenente medium e molti altri personaggi a vario titolo coinvolti nei tre casi che animano questo giallo. La storia si apre con un presagio di morte, durante un vernissage di una famosa pittrice, Aline Fournier.

Presagio mortale

Ostacolo invisibile si svolge in una città immaginaria, Litore. L’ispettore Alex Maier, un curioso poliziotto, per metà filosofo e per il resto scrittore, si appassiona ai casi che segue e alle persone che sono coinvolte e un po’ grazie al suo intuito e a qualche soffiata del suo informatore preferito, Aldo, riesce a sbrogliare matasse molto complesse. Questa volta la storia che racconta riguarda Marta, una donna non bella, ma speciale.

Ostacolo invisibile

Seguiteci, più avanti vi racconterò degli altri gialli che stanno per arrivare e qualche altra curiosità di quelli già online.

2° Appuntamento con il giallo: Ostacolo invisibile

cover Ostacolo invisibile

Alex Maier è un ispettore di polizia al quale piace raccontare storie che rispecchiano la realtà. La realtà dura e cruda che incontra ogni giorno, le sue storie parlano di vittime e carnefici, di indagini dove il bene e il male non sono sempre agli antipodi. Il poliziotto inevitabilmente si mescola all’uomo e Maier si lascia il più delle volte coinvolgere emotivamente dai casi che segue.

Il primo caso è quello di Marta, una donna che si sente esclusa dalla società per il suo aspetto fisico non troppo attraente. Un uomo l’ha avvicinata e solo più tardi lei scoprirà che lui aveva motivi più subdoli di quanto lei potesse immaginare per volerla conoscere.
L’ispettore Maier, oltre a fare rapporto per i casi che sta seguendo e che si intrecciano, pur sembrando lontani tra loro, scrive la storia di Marta, perché per lui è importante parlare di lei, della sua vita, delle delusioni che la potrebbero portare a fare una scelta drastica che Alex Maier vuole evitare a tutti i costi.

Una rapina finisce stranamente con tre arresti, ma chi l’ha studiata nei minimi particolari è riuscito a fuggire; un uomo viene trovato morto nella sua abitazione; un incidente stradale dai contorni confusi. Una serie di casi che costringono l’ispettore Maier a suddividere le sue energie, mentre lui vorrebbe risolvere solo l’enigma che coinvolge Marta.

Utili per le indagini, ma soprattutto per riflettere e valutare: le ‘voci’ dei vicoli e delle strade strette che si arrampicano sopra il porto di Litore, incarnate da Aldo, un prezioso quanto singolare informatore dell’ispettore che spesso spiazza le certezze del poliziotto, riempiendo la sua mente di dubbi e confusione.

“Sono un ispettore di polizia e mi piace raccontare storie, le storie di chi ho incontrato nel mio lavoro e non sempre perché era un efferato omicida che ho arrestato, a me interessa dar voce anche a chi non sono riuscito a salvare, a chi non sono riuscito a capire, perché per fare il mio mestiere bisogna dosare ragione e intuito, anche se a volte…”

Presagio mortale: l’incipit

chiromante

“Presto, morirai… gli spiriti si vendicheranno… non solo di te”.
Constance continuava a tenere tra le sue la mano di Aline, ma non scrutava più le linee del suo destino. Il suo sguardo era perso nel vuoto.

“Vedo sangue, tanto sangue” la sua voce gemette, si contorse in un rantolo e poi si spense, mentre i suoi occhi si rovesciavano nelle orbite.
La medium crollò a terra esanime. Un’angoscia muta pervase gli invitati; Aline era in piedi, immobile, mortalmente pallida.

La scena rimase congelata per un istante, poi gli ospiti si riscossero e aiutarono Constance a riprendersi. Un vivace brusio faceva da contrappunto al tragico e inaspettato evento.
Aline aveva sorriso quando Constance le aveva proposto di leggerle la mano durante il vernissage. Doveva essere una premonizione di fortuna per la mostra appena inaugurata, ma si era trasformata in un presagio di morte: la donna era caduta in trance e aveva capovolto l’esito della festa.

Constance Bernard non era nuova ai colpi di scena: dramma e forze soprannaturali, puntualmente la accompagnavano a ogni sua apparizione in pubblico.
Grazie a lei il vernissage di Aline Fournier sarebbe stato un successo mediatico.

presagio mortale

1° Appuntamento con il giallo: Presagio mortale

cover Presagio mortaleParigi.
Durante una mostra di Aline Fournier dedicata a tre serial killer, Constance Bernard, famosa medium, preannuncia la morte della pittrice come l’inizio di una serie di delitti per mano degli spiriti.

Mentre la profezia si avvera con il primo omicidio, un gruppo di inafferrabili rapinatori mette a segno colpi in diverse gioiellerie.
Il commissario Lambert indaga, aiutato dal “professore”, Edmond A. Picard, astuto criminologo.

Riusciranno insieme a districare l’elaborata tela dell’assassino, mentre ombre dal passato tornano nella vita di Edmond a turbare il presente e le sue indagini?

Quando la lettura diventa emozione

quando la lettura diventa emozioneQuando avresti voluto scrivere una frase simile e invece…

A volte il cruccio di uno scrittore non è la pagina che rimane inesorabilmente bianca, ma leggere altri scrittori e “innamorarsi” di un incipit, di una descrizione, di un concetto espresso così bene che è riuscito a farti provare delle forti emozioni e vorresti che almeno uno dei tuoi lettori possa aver sperimentato, almeno una volta, sensazioni simili leggendo un tuo romanzo.

Non cadete nella tentazione di dire che c’è invidia, per me, è ammirazione.

La leggerezza di una frase, la sua schiettezza, la capacità dell’autore di tenderti la mano e farti entrare nel suo racconto per consentirti di vedere le cose con i suoi occhi e poi di tradurle nella tua personale visione di lettore.

Certi autori sono in grado di lasciarti vagare con la fantasia per pagine intere e poi ti riprendono con destrezza e ti riconducono sulla “retta via”: nella loro storia, focalizzandoti di nuovo sui fatti che ti stanno raccontando.
Altri, ancora, ti incalzano, non lasciandoti neppure respirare; ti fanno sognare e poi soffrire, ti sorprendono, ti fanno sorridere.

Fare lo scrittore non è facile, ma è un mestiere talmente bello che ti fa dimenticare tutta la fatica che c’è dietro un nuovo libro: il sacrificio di non dormire, di rileggere dieci volte una frase che non è perfetta. Il più delle volte, si dimenticano persino i lunghi momenti dedicati a studiare libri interi per chiarire un dato aspetto che si vuole descrivere, per poi trovarsi a trascrivere solo poche righe.

Leggere in ogni caso ritengo sia uno degli aspetti più importanti del lavoro di uno scrittore. Un dovere, oltre che un piacere.

Ogni scrittore è prima di tutto lettore, ma leggere è anche un gesto di umiltà, di chi sa che non si finisce mai di imparare e che è fondamentale confrontarsi con gli autori del passato e del presente per poter crescere e migliorare il proprio mestiere.
Inoltre, leggere è importante per coltivare le emozioni, per sentirsi vivi, per meravigliarsi di quanta bellezza e singolarità ci sia nel mondo, nella vita degli altri, nel senso profondo delle parole.

Concludo con una frase di un libro che mi ha fatto emozionare, spero che faccia su di voi lo stesso effetto.

Vista così, dall’alto, la città addormentata sembra una costruzione infantile, un modellino che ha rifiutato di adattarsi alle regole, fossero pure quelle della fantasia. La collina d’origine vulcanica potrebbe essere un grumo di plastilina nera, il castello che si erge saldamente su di essa un distorto agglomerato di mattoncini dentellati. I lampioni stradali coi loro globi arancioni sono carte di caramelle stropicciate in cima a bastoncini di lecca-lecca.
Nelle acque del Firth of Forth, pallide lampadine di torce tascabili illuminano barche giocattolo, appoggiate su un foglio di carta crespata nera. In questo mondo, le guglie frastagliate del’Old Town potrebbero essere fiammiferi piegati ad angolo, i giardini di Princess Street un ritaglio di moquette spugnosa, gli edifici tante scatole di cartone, con porte e finestre accuratamente disegnate da pennarelli di vari colori e con cannucce a simulare gronde e tubature. Disponendo di una lama affilata (magari di un bisturi), quelle porte potrebbero anche essere aperte. Ma sbirciarvi dentro… Se si guardasse all’interno, quell’impressione verrebbe distrutta” (“Anime morte” Ian Rankin).

Jazz e scrittura: scene da un matrimonio

jazze e scritturaAlcune sere fa ho assistito a un concerto jazz.
Mentre le note si susseguivano in seducenti costrutti sonori i miei pensieri scivolavano dentro e fuori la musica.

L’associazione musica-scrittura è scattata in un baleno.

Credo che ogni input esterno possa far scaturire nuove idee e la musica è sempre stata un’ottima amica degli scrittori: alcuni, come Thomas Mann, l’hanno corteggiata in lunghe descrizioni, arrivando persino a costruire romanzi dove la musica occupa un ruolo fondamentale.

Sempre a caccia di stimoli da tradurre in storie, di consueto, viaggio accompagnata da un taccuino su cui annoto nuove idee, impressioni, sensazioni embrionali, associazioni di parole o frasi accattivanti.

Mi arrampico tra metafore estemporanee e guizzi d’intuito e a volte, qualche buon inizio cresce e diventa storia.

Così, durante il concerto ho trasformato quanto accadeva davanti a me, bypassando gli eventi sonori dal mondo magico della musica a quello fatato della scrittura.

Gli assolo sono diventati storie inconsuete e piene di fascino con un incipit fulminante, un climax e una conclusione.
Brillanti variazioni: insistenti tentativi di nuovi intrecci.
Leitmotiv: personaggi interessanti con curiose sfumature caratteriali.

Ogni elemento musicale trovava il suo corrispettivo letterale nella mia mente, persino il dialogo tra i due musicisti si trasformava nell’intima conversazione tra due… amanti.

Social, Acquisti online, e-mail e… quant’altro

social acquisti online emai quantaltroSarà capitato anche a voi…

Canta Mina nella famosa Zum, zum, zum, parlando di un’ossessione musicale che le è spuntata in testa.

A me invece capita di essere sempre più spesso ossessionata dalla rete.

Per motivi di lavoro, di studio, di ricerca e di diletto, mi ritrovo a fare i conti con mareggiate di e-mail, carrelli virtuali, post, commenti, “mi piace” più o meno consapevoli, tweet, miriadi di video sempre più fantasiosi e sciami di  emoticon che tentano con ogni mezzo di esprimere le mie emozioni più profonde con sempre nuove faccette.

Sprofondata a inseguire link e rimandi su un topic, inciampo su query e tento vanamente di formulare nel frattempo pensieri legati alla scrittura, mentre le informazioni si gonfiano, si moltiplicano a dismisura e io finisco per avvertire una gran confusione in testa e mi ritrovo con poche, ossute e spigolose parole da mettere in fila per costruire un personaggio, una trama o un umile canovaccio.

Flussi di dati e onde di pensiero… un intreccio, quasi una musica che quando smetterà di suonare, mi auguro di riuscire a tirare i remi in barca e, rigorosamente offline, di iniziare a riflettere e programmare il mio prossimo libro, sperando di riuscire a tradurre, senza fare e farvi confusione, quanto accumulato in questo tempo sospeso, in cui vivo da un po’, con il mio Zum, zum, zum quotidiano e tanti “quant’altro” da mettere in ordine.

Storia della scrittura: dai geroglifici agli emoticon #8 Scritture indiane

Scrittura indianaLe scritture indiane hanno probabilmente la stessa origine del nostro alfabeto.

Nel III secolo a. C., nella penisola indiana si usavano due scritture principali: il kharosti e il braminico, oltre a numerose variazioni sorte per trascrivere la moltitudine di lingue parlate nel Paese.

Totalmente alfabetica, la scrittura braminica è all’origine del devanagari, con cui si trascrive la lingua sacra di gran parte dell’India, il sanscrito, lingua indoeuropea, e anche una delle lingue più diffuse: l’hindi.

Gli storici ritengono che queste lingue siano nate altrove, dalla trasformazione dell’alfabeto fenicio.

L’india, infatti, era luogo di passaggio e commercio tra i popoli del Mediterraneo orientale e gli abitanti della penisola e si verificavano costanti contatti anche con la penisola arabica, le coste fenicie e la Grecia.

Panini, un indiano di Salatura, è considerato il primo grammatico linguista e intorno al IV secolo descrisse il funzionamento delle consonanti e delle vocali del sanscrito.

Le principali lingue dell’India si leggono da destra a sinistra e si basano su una vocale principale, la A. Le lettere sono legate tra loro, al di sopra di una linea immaginaria, da una barra orizzontale. Questo particolare andamento dà a tale scrittura una bellezza plastica.

Sul modello delle scritture indiane si sono successivamente sviluppate le scritture usate tuttora in Tibet e in molti Paesi del sud-est asiatico: Laos, Thailandia, Cambogia e Birmania.