Le parole hanno un enorme potere evocativo ne abbiamo la prova ogni giorno, ma spesso non ci facciamo caso.
Prendiamo me, sto facendo ricerche per un articolo sulla seta e appena mi sono concentrata sulla parola “seta” ho subito creato una serie di collegamenti tra questo specifico termine e una serie di ricordi legati a questa parola: ho pensato a Marco Polo e poi, a “Le città invisibili” di Calvino.
Ovviamente, se pensate voi alla parola “seta” creerete altri collegamenti nella vostra testa, in base ai vostri personali ricordi, magari legati alla scuola (vedi Marco Polo) e alle vostre esperienze personali.
La seta, in tal caso, potrebbe riportarvi alla memoria un foulard particolarmente prezioso e una giornata speciale che avete passato indossandolo oppure chissà quali altri tristi o felici ricordi.
Le parole creano mondi, ma sono in grado di creare anche collegamenti, suggestioni, immagini. Mai sottovalutare il potere di una parola e spesso è difficile individuare fin dove possa arrivare la sua capacità evocativa, e le sue possibilità di suscitare emozioni negative o positive in chi la vede scritta o la sente pronunciare.
Quando si scrive è importante non sottovalutare questa capacità delle parole di creare collegamenti anche con elementi molto lontani tra loro. Certo, non possiamo sapere tra le tante persone che metteranno gli occhi su delle righe di testo da noi scritte, quali emozioni o possibili collegamenti potranno creare, ma in certi casi, certe associazioni sono un tesoro comune cui attingere, perché si sono creati nel tempo dei legami fortissimi tra alcune parole e degli eventi precisi o delle sensazioni tangibili.
Se ad esempio, leggete la parola “cioccolato“, a meno che non apparteniate a quella minoranza che non ama questo particolare alimento, è probabile che vi venga la nota acquolina in bocca.
Se invece dico “dentista“, quasi sicuramente, il ricordo non sarà altrettanto piacevole e forse, vi immaginerete, con una punta di terrore, su una poltrona con qualcuno che traffica nella vostra bocca.
Le parole, in ogni caso, non hanno solo un potere evocativo, dicono molto anche su di noi, quando scegliamo un dato termine piuttosto che un altro, per esprimere un’emozione o per raccontare un aneddoto.
Il nostro legame con le parole è complesso e plurimo e si muove dall’esterno verso l’interno o viceversa.
Quando sentiamo o leggiamo una parola, siamo noi a provare una sensazione o ci troviamo a evocare un ricordo; quando invece ci esprimiamo con certi termini, comunichiamo agli altri chi siamo: la nostra cultura, la nostra sensibilità, le nostre esperienze.
Le parole, in pratica, veicolano e portano con sé molti significati, oltre a quelli reperibili su un dizionario; per questo bisogna fare attenzione all’uso che facciamo delle parole sia quando si usano per mestiere sia quando ci rivolgiamo agli altri, in ogni situazione della vita quotidiana, perché le parole possono curare o avvelenare un’anima.