Fare la spesa nei giorni vicini alle feste è una specie di suicidio.
Basterebbe organizzarsi per tempo ed evitare gli “imbottigliamenti” dell’ultimo momento.
Ma chissà perché, nonostante si sia progettato tutto, almeno così sembra, all’ultimo secondo manca sempre qualcosa.
Così, ci si avventura al supermercato e già alla fase in cui si ritira il carrello all’entrata, il pensiero che ci attraversa la mente è di dantesca memoria: “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”, ma ormai il “dado è tratto” e quindi, si entra sconsolati e un po’ derelitti, senza neppure avere la simpatica compagnia di Virgilio (ora, ne abbiamo anche uno di stampo televisivo).
Appena varcate le fatidiche porte, ci si ritrova circondati da una folla delirante che prende d’assalto gli scaffali come se fosse prossimo il giorno del giudizio, piuttosto che il Natale.
Tutti sembrano alla ricerca del Sacro Graal.
Se si riesce a superare indenni il girone del bancone dei salumi e quello delle casse e poi, ad imboccare l’uscita dal “luogo di perdizione”, si potrà sperimentare la meravigliosa sensazione di essere stati miracolati… perché è Natale.