Indossate le cuffie e rispondete alla domanda.
La pistola di Čechov è:
- La Magnum rubata all’ispettore Callaghan da Anton Pavlovič Čechov e conservata al British Museum
- Un principio della narrativa
- L’arma con cui il Colonnello Mustard ha ucciso il maggiordomo nella biblioteca di Tudor Hall
Come dite? La terza? Nahhhhh.
La risposta giusta è la due.
È il principio secondo cui “Se nella storia compare una pistola, questa prima o poi dovrà sparare”.
Cosa significa?
In generale: niente oggetti di scena, niente elementi della trama superflui, niente personaggi inutili! Se un autore inserisce in un romanzo un elemento (come può essere una pistola appesa a una parete), deve servire a qualcosa, altrimenti va asciugato (leggasi: rimosso).
E non pensiate che valga solo per i gialli.
Se in un romanzo faccio comparire nel primo capitolo, accanto al protagonista Mario, lo zio Antonio, mi dilungo in una sua descrizione, faccio emergere la sua storia, beh lo zio Antonio deve avere un ruolo nel romanzo, deve rivelarmi (e deve poterlo fare solo lui) qualcosa del protagonista, oppure qualcosa della storia altrimenti ci dispiace per lo zio Antonio ma deve essere mandato a casa.
Quindi: tutto ha una funzione, gli elementi superflui devono essere rimossi. Tutto deve essere essenziale.
Se poi cambiamo angolazione ed entriamo nel particolare, la pistola di Cechov si usa per indicare anche un elemento introdotto nella narrazione in modo all’apparenza casuale e che rivelerà la propria importanza al momento del colpo di scena. In altre parole, per stordire il lettore con un colpo di scena, l’ideale è far apparire un oggetto o un elemento che lo anticipa non la scena prima, bensì molte scene prima, tanto che il lettore se ne è dimenticato. Anzi, se lo scrittore è bravo, il lettore non lo ha neanche realizzato: il suggerimento è di nasconderlo, confonderlo per depistare il lettore che quasi non se ne accorge, e che si stupirà quando scoprirà che invece quell’oggetto o quell’informazione è essenziale.
Morale della storia: tutto deve avere ha uno scopo, tutto deve essere seminato al momento opportuno!
E l’aringa rossa, allora? Ah beh, quella è un’altra storia… Stay tuned.
Aspetto il pezzo sull’aringa: questo diretto e competente.
Non fa una piega!