La mia giornata assomiglia sempre più a un grafico a torta.
Le percentuali sono gli impegni quotidiani.
Mi sto già preparando, specie nei fine settimana, alla mia nuova entrata nel mondo degli ex dipendenti.
Sono stata licenziata e attendo la fine del preavviso, ma già nel tempo libero lavoro per me stessa: scrivo.
La scrittura, oltre che una passione, è stata una magnifica scoperta, nonostante gli sforzi e il lavoro che comporta, dà un grande senso di libertà e di appartenenza. Appartenenza a qualcosa di esclusivamente mio e il solo pensarlo mi rende felice.
Torniamo agli impegni della giornata tipo.
Inizio presto a lavorare. Alle 7:30 sono già operativa o quasi. Prima di tutto c’è il rito della colazione, poi, ricaricati, si passa al lavoro.
Rileggo quanto ho scritto, prendo appunti su idee nuove oppure proseguo a scrivere se ho già una traccia precisa.
A volte mi attardo a viaggiare su Google maps, alla ricerca di un luogo in un posto remoto, dove ambientare una storia e mi diverto a studiare gli edifici, le strade, il traffico, le distanze.
Misuro, controllo, verifico e, infine, utilizzo le informazioni per collocare i personaggi in un contesto specifico o per descrivere l’ambiente dove si svolte la trama del mio libro.
Non do niente per scontato e ogni scoperta è un arricchimento, un valore aggiunto, un traguardo superato che già me ne indica un altro in prospettiva.